Istria (data astrale non precisata)
La meta scelta questa volta è stata l’Istria, il totale delle miglia percorse 125 , il periodo dal 12 Luglio al 19 luglio.
Barche utilizzate :
- Dufour 325 "Vesna", equipaggio: Luciano (comandante) Marco, Emilia e Patrizia.
- Janneau 393, "Matea", equipaggio: Corrado (comandante) Sanco (Tutor) Elio, Brunella, Sabino, Giovanna e Giògiò.
(Si aggiungerà "Grondo", con Alessandro (comandante) + 5 componenti dell'equipaggio)
Tra sadici e masochisti...
Questa vacanza, è stata ideata, studiata e organizzata da Luciano per riuscire a far fare a Corrado la sua prima vera esperienza in veste di “capitano” [NDR non si sa se abbia prevalso il sadismo di Luciano nel poter vessare l'amico/collega Corrado ad ogni occasione, o il masochismo di Corrado nel farsi cazziare ad ogni minima imprecisione...]
Ritrovo all’autogrill di Agrate, la tensione si scioglie immediatamente alla vista del bel gruppo felice e contento [NDR noi in realtà ci immaginiamo lo sguardo severo ed interrogativo di Luciano nei confronti di Corrado... ]
Rovinj (Rovigno)
Un viaggio un po' travagliato ci porta finalmente in vista del campanile di Rovinj (Rovigno) e della statua di S. Eufemia che svetta orgogliosa sulla sua cima. Rovigno è la più bella fra le cittadine istriane, è un paese arroccato su un promontorio sul mare, molto evidente è l’influenza veneziana che ritroviamo nei suoi bei palazzi barocchi e nella cattedrale; è da qui che salperemo per iniziare il nostro percorso e la nostra settimana di vacanza.
I wurstel per Corrado (buoni anche da mangiare)
Dopo che i comandanti hanno sbrigato le formalità burocratiche, si parte tutti insieme per andare a far cambusa e qui già iniziano le frecciatine tra i due equipaggi.
Motivo di grande ilarità per tutta la vacanza diventeranno alcune scelte di Corrado, una quantità spropositata di Wurstel (che nessuno dell’equipaggio sembra gradire) e la famosa “birra al limone”, comprata erroneamente e presa per birra normale (per tutta la settimana è stato proposto il baratto ma niente da fare).
Al rientro dalla cambusa, dopo una bella doccia per ritemprarsi dalle fatiche del lungo viaggio e della giornata, alle nove e mezzo siamo tutti felici e contenti seduti davanti a un bel piatto di spaghetti alla Busara (vedi diario del 2012, questa volta, causa la mancanza della titolare in cucina, un po' deludente e rovinato da un temporale apocalittico)
A letto come pulcini bagnati
Attendiamo un po’ per vedere se si calma un po’ lo scroscio, ma non cede e quindi costretti al rientro arriviamo in barca fradici come pulcini. Tuoni, fulmini, lampi e acqua a secchiate ci fanno compagnia tutta la notte ma siamo talmente cotti e stanchi che alla fine il tutto diventa una ninna nanna e... buonanotte!!!
Una piccola delusione per il gruppo di Vesna il comandante non ci da la buonanotte con il “pensierino della sera”, era una piacevole e simpatica abitudine con cui ci viziava e deliziava nelle scorse edizioni! Sigh! Sigh! [NDR evidentemente i pensieri di Luciano ormai sono totalmente rivolti alla gestione del collega Corrado...]
Ore 7 del mattino, il comandante da la sveglia ma dilemma amletico: si parte o non si parte??
Le previsioni non sono buone e il cielo inizia a evidenziarlo tingendosi di un grigio minaccioso; facciamo colazione e subito dopo decidono di partire.
Tutti pronti per partire? Ok, passeggiata in paese!
L’altra parte dell’equipaggio è molto reticente e un po’ intimorita dalla situazione meteo, quindi briefing dei capibarca. Il nostro comandante, che è anche capoflottiglia, fa un discorso sereno e persuasivo all’intero gruppo e ci comunica la decisione presa: si fa un giro per il paese aspettando la una!
Veri marinai... a fare shopping!
Ci dirigiamo verso il paese, sotto l’acqua ma allegramente girovaghiamo nelle stradine di Rovigno, le ragazze mostrano immediato interesse ed entusiasmo per la quantità di negozietti che si presentano, i vicoletti di Rovigno ne sono pieni e tutti molto carini; agli uomini, che sono un po’ meno presi dalla cosa, non rimane che sopportare pazientemente.
Tecniche di regata sperimentali: rimontare a motore!
Il cielo inizia ad aprirsi, l’azzurro spunta sotto il grigio, i colori del mare esplodono e come da copione alla una, come stabilito, si parte!
La navigazione è veramente piacevole, si veleggia molto bene; in sordina, ma quasi ci fosse un accordo silenzioso, parte la competizione tra le due imbarcazioni; non c’è storia, nonostante la velatura e la potenzialità le nostre vele sono ben regolate, riusciamo a dare parecchia acqua, e per raggiungerci non hanno che un alternativa, accendere il motore!
Il tempo è buono, non sembrerebbe ci siano i presupposti per le cattive condizioni che invece sono previste; Luciano propone una “sosta bagno” prima di entrare in porto e l’idea viene accolta calorosamente dal gruppo, si aprono le danze e via! Il primo bagno della stagione e per molti anche da un anno a questa parte.
Serata a Marina di Veruda
Dopo aver starnazzato tutti un po’ in acqua si riparte, le miglia navigate oggi sono circa 20, ormeggio a Marina di Veruda, una bella e organizzata marina ben estesa (17 banchine) molto ben protetta e riparata. Una doccia calda e rigenerante è quello che ci vuole, aperitivo e cena. Dopo cena alcuni si recano a vedere una finale di calcio su un mega schermo senza sonoro, altri fanno due passi per i pontili, due chiacchiere e un altro giorno è già finito, buona notte a tutti.
Ieri temporale... oggi pioggia
Mentre in cabina scrivevo queste prime righe di appunti, secchiate d’acqua scorrevano sopra le nostre teste; tutti dormono, sono le 8,40 e come da previsioni oggi è la giornata peggiore in assoluto dal punto di vista meteo, speriamo si sfoghi e che poi ci regali sole caldo e mare calmo.
Finalmente verso le 10,30 iniziano i primi cenni di risveglio, sembriamo tante piccole lumachine che dopo la pioggia escono nei prati, si fa colazione e direi che oggi l’umore generale è un pò basso.
Nottata nella baia di Medulin
Non si demorde, si iniziano a sparare battutine e cazzate (tanto per dirne una: in porto Corrado scopa il mare [NDR ???) e immediatamente il livello sale, si pranza e verso le 14, visto che il cielo finalmente si apre, si riesce a partire, un po’ di vela e poi si da un po’ di motore, alle 17 si passa il faro di PORER e verso le 18 si arriva in una bellissima insenatura che si apre nella più ambia baia di Medulin, tranquilla e riparata. Ancora una volta si aprono gli uffici, un bel bagno tutti insieme e dopo esserci fatti belli (operazione facile e veloce visto che siamo tutti bellissimi!!!) un aperitivo tutti insieme.
Dopo cena, per stare ancora un po’ insieme, tutti su Matea, equipaggio di Grongo compreso. Siamo veramente una bella e simpatica compagnia, soprattutto molto godereccia, vini, liquori e dolci non mancano e la serata trascorre in un bel clima rilassato.
Verso le 23 tutti a nanna, per la notte sono previsti turni da 2 ore per controllare la situazione.
Per fortuna la notte passa tranquilla, nessuna situazione di allerta, alle 7 sveglia [NDR ma non si era detto "vacanza"?!] e... un vero e proprio paradiso. Devo dire che ancora una volta la decisione di ieri presa dal capobarca si è rivelata ottimale; mentre pioveva si era prospettata l’idea di andare a Pola in autobus e fare un giro per la città, invece l’idea suggerita di aspettare un po’ per riuscire a partire ci sta permettendo di svegliarci in questo posto meraviglioso (in alternativa in questo momento ci staremmo svegliando in porto, e vi assicuro, non è la stessa cosa).
Corrado back to school
Dopo una veloce colazione si salpa, direzione UNIJE , si fa una bellissima veleggiata, 20 nodi di vento, sole e solo un po’ di onda, che fortunatamente non da noia. Si tiene una velocità tra i 4,5 e 5 nodi , verso le 11.30 si alza ancora un po’ il vento, qualche rafficata attraversando il canale di Rieka (dicono sia una condizione normale), alle 12,30 si arriva nella baia di Maracol, presa di gavitello e pomeriggio in completo e meritato relax. A Corrado viene dato un piccolo suggerimento, fare qualche esercizio di carteggio, avendo avuto qualche problema con la rotta. Obiettivo mancato.
Sancho Panza nella baia di Maracol
Il pomeriggio trascorre lento in vero e proprio relax, pranzo, riposino e bagnetto; verso le 17 i due prodi “ancilotto” e “sancho panza” (Corrado e Sanco) premurosi come sempre, e forse spinti anche un po’ dalla fame, si dirigono a terra per chiedere informazioni sul ristorante per la sera.
Siamo in ben 17, ci prepariamo tutti e alle 18,30 con i tender iniziamo a scendere a terra; per arrivare al ristorante, che è dall’altra parte dell’isola, ci vuole una camminata di una ventina di minuti, tra una parola, una battuta e una foto, in un attimo ci ritroviamo nel paesino.
Ristorante sulla spiaggia “pieds dans l’eau”, arriviamo proprio nel momento in cui il sole rosso infuocato si sta appoggiando sul mare e in pochi minuti si fa inghiottire lasciando un cielo con delle sfumature rosso-arancio meravigliose, uno vero spettacolo della natura meravigliosa.
Ok il romanticismo, ma anche lo stomaco vuole la sua parte: polpo, pesci alla griglia, spaghetti, verdure, il tutto innaffiato con buon vino e l’allegria che davvero non ci manca mai!
A mezzanotte si rientra, una bella e salutare camminata. Prima di andare a letto un bel caffé caldo in pozzetto è quello che ci vuole e poi buonanotte a tutti.
Una veleggiata "coi fiocchi"
h.6,30 sveglia [NDR e continuano a chiamarla "vacanza"...], il tempo di fare un bagno [NDR sicuri solo il bagno?], che non può mancare in questa meraviglia colazione e alle 8,30 pronti a salpare e lasciare la baia. Appena girata la punta e usciti dalla baia incontriamo un bel vento (20-22 nodi) il nostro comandante, molto previdente e che la sa lunga ci fa partire già con le vele ridotte e come sempre la decisione si rivela ottimale. In navigazione, un piccolo contrattempo, si spacca una borosa (definita poi scherzosamente: la signora Borosa) Luciano fa un “magheggio” per rimediare, perdiamo un po’ di tempo ma almeno si riesce a procedere.
All’interno del canale di Unije (Unijski kanal) vento e onda. Il vento rinforza e sorge un altro problema, la cima del rolla fiocco si incastra nel bozzello [NDR un grande classico]; gli altri sono andati avanti e noi siamo costretti a fare molti bordi perché il fiocco è assuccato per tre quarti intorno allo strallo e la cima incastrata nel bozzello è totalmente srotolata e non ha più margine, rischiamo pertanto che il fiocco rimasto srotolato sotto le raffiche violente si spezzi.
Finalmente verso la una riusciamo ad arrivare alla meta, per fortuna la baia dove dobbiamo entrare, a differenza del vento che abbiamo incontrato finora, è abbastanza calma e quindi nonostante il problema al fiocco, che riusciamo a chiudere manualmente tenendolo a forza e a braccia con notevole fatica, si riesce ad ancorare. Che giornata! siamo stanchi ma soddisfatti,
Luciano fa i complimenti all’equipaggio che si è comportato bene e che ha saputo affrontare la situazione. Naturalmente anche lui ha passato i suoi bei momenti, ma dobbiamo ammettere, e vi assicuro che non esagero, che è sempre sul pezzo, riesce a gestire le situazioni dando grande sicurezza, preoccupandosi sempre e comunque di tutti. [NDR non per niente frequenta il Geas!]
Alessandro da Grongo viene immediatamente a dare il suo supporto a Luciano, si scambiano idee e si confrontano su quanto accaduto, insieme cercano di trovare la soluzione per risolvere definitivamente il problema. Bella questa sintonia, questa sinergia, bello vedere questo affiatamento e poter contare sul sostegno di tutti.
Tra stanchezza e vespe che non danno tregua, si va nanna presto.
Luciano fa come Baglioni...
Parlando Luciano esprime il suo pensiero sulle vacanze dicendo che vorrebbe fosse l’ultima, non perché non stiamo bene insieme, anzi credo che si formi sempre di più l’equipaggio, ma perché ovviamente è una grossa responsabilità; lui aveva bisogno di farlo per se stesso, per una sfida personale, per dimostrare che era in grado di farlo, ora che ha raggiunto il traguardo, vorrebbe fare altro. Questo ovviamente, pur capendo in pieno le sue motivazioni, non ci rende particolarmente felici, era diventato un piacevole appuntamento, stiamo bene come compagnia, sicuri e in armonia e si aspettava questa settimana dopo l’inverno, come primo assaggio di estate e di vacanza, io credo che l’armonia tra di noi ci fosse e ci spiacerebbe spezzare questo legame. Con altri sicuramente si potranno fare altre vacanze, altre settimane, ma non sarà la stessa cosa, mancheranno alcuni elementi fondamentali.
Tutto questo discorso è diluito in un bicchiere di rhum sotto un cielo stellato meraviglioso, ma tutto questo non è sufficiente.
Buonanotte e... il capitano continua a non farci il pensierino della sera.
Si risale verso Rovigno
Alle 6 [NDR, ok, è palese che non sia una vacanza] sveglia, nonostante l’ora non si può rinunciare al bagno mattutino, quindi mezzo bagno veloce (una pucciatina in acqua più che un bagno ma basta per iniziare bene la giornata) colazione al volo e si parte.
Le strade tra Vesna, Matea e Grongo si dividono, noi ci dirigiamo a nord, avendo più strada per tornare a Rovigno, dopo una discreta veleggiata e si giunge a Bajole, la baia è stupenda, ci accoglie un profumo di pino, meravigliosa sensazione... ma dopo poco tuoni e rimbombi, ed un cielo nero minaccioso, ci fa ripartire verso Marina di Veruda (niente ultimo bagno serale, sig.)
L'ultima navigazione attraverso il parco di Brijuni
La mattina dopo sveglia presto [NDR invece le altre mattine... :-)]. Oggi ci aspetta un pezzo di strada abbastanza lungo per tornare a Rovigno e quindi bisogna muoversi per tempo.
Passiamo attraverso il parco nazionale di Brijuni, un piccolo arcipelago formato da ben 14 isole (sono appartenute a Venezia poi un magnate viennese dell’acciaio ci ha fatto un grande complesso alberghiero e gli ha dato la struttura attuale facendole diventare meta turistica degli austriaci, entrato in bancarotta nel 1930, lo riacquista lo stato italiano includendole nella provincia di Pola. Nel 1945 viene ceduto all’ex Jugoslavia, diviene la dimora estiva di Tito e il porto l’ormeggio dei suoi yacht. Dopo 3 anni dalla morte di Tito vengono dichiarate Parco Nazionale), buona parte delle stesse non è navigabile e quindi bisogna fare un giro abbastanza largo; si passa comunque a motore non essendoci vento.
Scene che non avremmo mai voluto vedere...
Usciti dalle isole arriva un po’ di vento e riparte l’ingaggio, a bordo di Matea si esibiscono i due comandanti in un MATEA DANCE che oseremmo definire “imbarazzante”, da Vesna non resistiamo all’idea, tiriamo fuori il megafono (mi stavo dimenticando di citare questo divertente elemento della vacanza, un piccolo giocattolino che si può utilizzare sia come megafono per ampliare la voce sia con una musichetta definita e viene utilizzato più volte come sfottò) iniziamo a urlargli di tutto, ovviamente con grande ilarità, Sabino gira anche un video che resterà alla storia, non so se qualcuno avrà mai il coraggio di mostrarlo ma sappiate che esiste.
Prima di rientrare a Rovigno una ultima sosta in un piccolissimo golfo dall’acqua verde smerarlo, uno splendido bagno un buon pranzo un pò di rilassamento sul ponte e si sono fatte le 16, ora di riprendere la via del ritorno.
Dopo un’oretta ecco che ci riappare la statua di S.Eufemia che svetta sul campanile di Rovigno, ci fermiamo direttamente a far benzina e si rientra in porto, tutto questo dopo aver sventato un tentativo da parte di Corrado, di portarci al comando di Polizia costiera.
Siamo ormai agli sgoccioli di questa bella vacanza, un po’ disturbata dal tempo, ma nel complesso piacevole e divertente. Docciati, cambiati, belli come il sole, facciamo un giro per andare a vedere il tramonto prima di recarci a cena.
Per la serata abbiamo optato per un ristorante all’interno, anche questo conosciuto e consigliato al gruppo dai coniugi Barbariol, e anche stavolta non restiamo delusi; ottimo cibo, buon vino e alto l’umore dei due equipaggi, direi che si finisce in bellezza.
Alla mattina sbrigate le formalità, caricati i bagagli, gli equipaggi sono pronti ad abbandonare le imbarcazioni, facciamo gli ultimi acquisti a Rovigno e purtroppo giunge l’ora e bisogna ripartire.
Grazie a tutti e... alla prossima avventura.